Le Gole del Nera rappresentano uno dei luoghi più suggestivi e autentici dell’Umbria, dove la forza della natura incontra secoli di storia e di lavoro umano. Situate tra Narni e Stifone, queste gole offrono un paesaggio unico fatto di acque turchesi, pareti rocciose, antichi sentieri e testimonianze di un passato ricco e complesso.
Qui, il fiume Nera scorre incastonato tra le montagne, disegnando un percorso spettacolare e ancora incontaminato. Le sue acque limpide, alimentate da numerose sorgenti naturali, sono state per secoli la linfa vitale per le comunità locali: hanno fatto girare i mulini, alimentato ferriere, centrali idroelettriche e oggi rappresentano una risorsa preziosa per chi cerca benessere, silenzio e natura.
Già in epoca medievale, Stifone era un punto nevralgico per la produzione e trasformazione agricola e tessile. I mulini ad acqua, alcuni dei quali attestati già dal Mille, venivano utilizzati per macinare grano, lavorare l’olio, follare la lana e trattare la canapa. Le gualchiere di Stifone erano così rilevanti che gli Statuti comunali di Narni del 1462 le regolamentavano dettagliatamente.
Nel Settecento, grazie all’abbondanza di acqua e alla vicinanza alle miniere locali, lo Stato Pontificio vi costruì una ferriera, un ambizioso progetto di industrializzazione che, pur non durando a lungo, testimonia la vocazione produttiva della zona.
Nel 1892, Stifone entra nella storia dell’energia italiana con la costruzione di uno dei primi impianti idroelettrici del Paese, progettato dall’ingegnere Aldobrando Netti. A seguire, fu edificata anche una seconda centrale, quella della Morica, sfruttando ulteriormente le sorgenti della zona.
Tutto ciò rende le Gole del Nera un luogo unico, dove l’uomo ha saputo convivere e collaborare con l’ambiente per secoli, lasciando un’eredità di sapere e di strutture che ancora oggi si possono ammirare.
Oggi le Gole del Nera sono al centro di una rinnovata attenzione: percorsi di trekking, visite guidate, progetti educativi e iniziative di valorizzazione storica e ambientale mirano a far rivivere questo scrigno di biodiversità e cultura.
